Maestri Luigi

Luigi Maestri
Immagine: Isacem, Fondo Giac
Nome: Luigi
Cognome: Maestri
Luogo di nascita: Villalunga
Provincia/stato: Pavia
Data di nascita: 10/05/1925
Luogo di morte: Ancona
Data di morte: 05/07/1944
Ramo di Azione cattolica:

Sommario

Note biografiche

Luigi Maestri nacque a Villalunga, piccola frazione del comune di Pavia, il 10 maggio del 1925. Cresciuto in una famiglia particolarmente religiosa, attese agli studi elementari e medi presso il suo paese natale e fin dalla giovinezza fu attivo negli ambienti dell’oratorio cittadino e del circolo Giac attivo nella parrocchia di San Lanfranco Vescovo di Pavia. Nel 1940, dopo averne fatto parte come Aspirante e poi come socio effettivo, a causa della partenza per il fronte di molti dei dirigenti più anziani fu designato nel ruolo di presidente del circolo e di membro del Centro diocesano, venendo peraltro nominato delegato per le attività ricreative.

Al termine degli studi superiori fu richiamato per assolvere gli obblighi di leva e fu destinato alla scuola di fanteria presso Pavia. Dopo un breve periodo di formazione militare, ebbe appena il tempo di prestare il proprio giuramento per essere inserito tra le fila del Regio esercito quando venne raggiunto dalla notizia della caduta del regime fascista e, successivamente, da quella della ratifica dell’armistizio di Cassibile che poneva ufficialmente fine alle ostilità con gli angloamericani ma, al contempo, lasciava drammaticamente aperto il nodo circa l’atteggiamento da tenere davanti agli ex alleati germanici. Proprio il sentimento di lealtà verso la corona dovette essere, dunque, uno dei fattori che lo portò a non rispondere ai diversi bandi di reclutamento emessi dalla Repubblica sociale italiana e, nel luglio del 1944, a prendere la decisione di attraversare il fronte per arruolarsi nel nuovo esercito che operava a fianco degli angloamericani per liberare il paese dall’occupazione nazifascista.

Unitosi al Cil subito dopo la presa di Roma, dunque, venne nominato caporale della 102ª compagnia del IX reparto d’assalto, distinguendosi fin da subito per la sua capacità di organizzazione e per il proprio ardimento in combattimento. Nonostante questo, però, non ebbe modo di servire per molto tempo tra le fila del nuovo esercito visto che nel luglio del 1944, nei giorni che portarono alla definitiva liberazione di Ancona, cadde durante un’azione condotta dal suo gruppo. Con decreto del luogotenente generale del Regno Umberto di Savoia del 16 novembre 1944 venne insignito di medaglia d’argento al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: «Giovanissimo, passava le linee e si arruolava per liberare la Patria. Durante un attacco contro munita posizione tedesca, primo ad assaltare a colpi di bombe a mano, mutilato di un braccio e di una gamba, si preoccupava solo dell’esito del combattimento. Durante il trasporto verso la sezione sanità, dilaniato ancora da uno scoppio di mina, spirava col nome d’Italia sulle labbra. Volontario in ogni azione, confermava il suo alto spirito di Italianità e il suo sereno coraggio con l’olocausto della sua giovane vita».

Onorificenze

Giovanissimo, passava le linee e si arruolava per liberare la Patria. Durante un attacco contro munita posizione tedesca, primo ad assaltare a colpi di bombe a mano, mutilato di un braccio e di una gamba, si preoccupava solo dell’esito del combattimento. Durante il trasporto verso la sezione sanità, dilaniato ancora da uno scoppio di mina, spirava col nome d’Italia sulle labbra. Volontario in ogni azione, confermava il suo alto spirito di Italianità e il suo sereno coraggio con l’olocausto della sua giovane vita.

Fonti e bibliografia

  • Isacem, Giac, b. 774, fasc. Maccari-Marchesani.

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