Avesani Raffaello

Nome: Raffaello
Cognome: Avesani
Luogo di nascita: Verona
Data di nascita: 06/12/1922
Luogo di morte: Działdowo
Provincia/Stato morte: Polonia
Data di morte: 03/01/1945
Ramo di Azione cattolica:

Sommario

Note biografiche

Raffaello Avesani nacque il 6 dicembre del 1922 a Verona da una famiglia contadina di modeste condizioni economiche e profondamente cattolica. Nella città natale attese agli studi medi e superiori, ottenendo il diploma nel corso del 1940. Fu nei suoi anni di formazione che volle prendere parte alle attività del circolo giovanile di Ac «San Giovanni Bosco» attivo presso la parrocchia della chiesa della Madonna di Campagna, nel quartiere di San Michele Extra. Nel corso del tempo, vista la sua dedizione e il suo impegno verso le attività associative, gli fu affidata la carica di economo del circolo e per diversi anni ricevette anche la responsabilità di collaborare alle attività del catechismo per i più piccoli.

Nel 1942 venne richiamato sotto le armi per assolvere gli obblighi di leva. Dopo un breve periodo di formazione militare, fu nominato caporale maggiore e si vide assegnato al servizio presso il comando del distretto di Trento. Fu in questa occupazione che fu raggiunto della notizia della caduta del regime fascista e da quella della ratifica dell’armistizio di Cassibile. Subito dopo l’8 settembre i tedeschi si mossero immediatamente per occupare le zone strategiche dell’Alto Adige e, ben presto, il Reich riuscì ad assicurarsi il controllo diretto su questo territorio – la cosiddetta Zona d’operazione delle Prealpi, comprendente le province di Trento, Bolzano e Belluno – che venne sottoposta all’amministrazione militare tedesca.

Dopo essersi consultato brevemente con i suoi commilitoni, A. decise di rifiutare il reclutamento coatto tra le fila della Wehrmacht e decise di consegnarsi ai tedeschi per ribadire la sua volontà di non servire sotto un esercito straniero. Questa scelta gli costò l’immediata deportazione in Germania presso il campo di concentramento di Soldau, in Prussia orientale. Dal giorno della sua partenza poco si seppe della sua vita da internato, che ebbe termine il 3 gennaio del 1945 presso l’ospedale interno alla struttura per, secondo alcune testimonianze, l’eccessivo sforzo compiuto durante il lavoro forzato.

Fonti e bibliografia

  • Isacem, Giac, b. 772, fasc. Ancellotti-Azzimondi.

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