Angelo Culot nacque in borgo San Rocco a Gorizia, in una numerosa famiglia contadina (era infatti il terzo di otto figli) da Maria Brumat e Giuseppe Culot, il 31 maggio 1895.
Frequentò il collegio dei Salesiani di Gorizia e nel 1913 ottenne la maturità classica allo Staatgymnasium della città friulana. Si iscrisse all’Università di Graz dove si laureò in Giurisprudenza nel 1919 e quindi iniziò la carriera di avvocato aprendo nel 1923 uno studio notarile a Gorizia e poi nel 1933 una succursale ad Idria (attualmente in Slovenia). Nel 1925 si sposò con Filomena Benussi.
Per qualche anno prese parte alla vita politica nelle file del Partito popolare italiano di don Luigi Sturzo, impegnandosi nell’ambito dell’amministrazione comunale di Gorizia. All’impegno politico subentrò quello associativo e fece parte del direttivo diocesano dell’Azione cattolica, in cui fu presidente della giunta diocesana dal 1927 al 1934 su incarico dell’arcivescovo Francesco Borgia Sedej, dell’amministratore apostolico Giovanni Sirotti e dell’arcivescovo Carlo Margotti.
Durante la guerra, fino alla caduta del fascismo, C. si dedicò soprattutto al suo lavoro e alla sua famiglia. Nel 1943 venne designato quale rappresentante della Democrazia cristiana nel Comitato di liberazione nazionale. Si impegnò costantemente a favore del Cln facendo sì che il comitato goriziano fosse collegato a quello dell’alta Italia di Milano grazie anche ai rapporti personali che aveva con il prof. Giuseppe Bettiol (originario della diocesi di Gorizia), docente all’Università di Padova.
Durante l’occupazione titina di Gorizia, il 2 maggio 1945 venne arrestato e in carcere subì due interrogatori. Venne rilasciato dopo due settimane. Non esitò a riprendere l’attività politica, in rappresentanza della Dc, difendendo l’italianità di Gorizia e opponendosi sempre all’annessione della sua città alla Jugoslavia, sia nel nuovo Cln sia nel Consiglio di zona del governo militare alleato.
All’interno del nuovo Cln, questa volta non più clandestino e legato a Trieste, sorsero l’Associazione giovanile italiana (Agi) con finalità culturali e ricreative e la Divisione Gorizia, un’organizzazione clandestina di autodifesa comandata da ex ufficiali italiani. In questo periodo iniziò il rapporto con Alcide De Gasperi che lo invitò a Parigi nel 1946 per la Conferenza di pace, quale esperto dei problemi del goriziano.
Dal 1948 alla morte, avvenuta il 22 febbraio 1961, fu nominato presidente della deputazione provinciale prima e dell’amministrazione provinciale poi. Nel corso della sua vita si occupò anche di varie associazioni sportive, culturali e ricreative. A C. è intitolata la Casa di riposo che si trova nella frazione di Lucinico.