Damiani Vinicio

Albo Damiani
Immagine: Anpi Tolentino
Nome: Vinicio
Cognome: Damiani
Luogo di nascita: Tolentino
Provincia/stato: Macerata
Data di nascita: 21/01/1925
Luogo di morte: San Severino
Provincia/Stato morte: Macerata
Data di morte: 13/06/1944
Ramo di Azione cattolica:

Sommario

Note biografiche

Vinicio Damiani, detto Albo, nacque a Tolentino, in provincia di Macerata, il 21 gennaio 1925 da Angelo ed Ester Gabrielli. Trascorse gli anni giovanili nel paese natale dove ebbe modo di attendere agli studi elementari e medi, frequentando fin dalla fanciullezza, come aspirante prima e come socio effettivo poi, il circolo Giac «San Francesco» attivo presso la basilica di San Nicola. Pur non volendo abbandonare il proprio percorso scolastico, il giovane decise di cercare un’occupazione che gli permettesse di contribuire alle finanze familiari e venne assunto come elettrotecnico presso un’azienda locale. Già il 28 maggio del 1943, però, fu raggiunto dagli apparati di controllo del regime che lo accusarono di propagandare idee antifasciste tra i suoi coetanei. Condotto nel carcere di Macerata per essere interrogato, le prove a suo carico si rivelarono ben presto inconsistenti e dopo alcune settimane venne rilasciato, seppur dovendo subire il ritiro del libretto di lavoro e il domicilio coatto. Questa esperienza non fece altro che aumentare il suo astio e la sua avversione verso la dittatura.

Fu poco dopo questi fatti che venne raggiunto dalla notizia della caduta del regime fascista e, successivamente, da quella della ratifica dell’armistizio di Cassibile che poneva ufficialmente fine alle ostilità con gli angloamericani ma lasciava al contempo il campo all’occupazione del paese da parte delle truppe tedesche e alla successiva nascita della Repubblica sociale italiana. In questo contesto, D. decise di intessere i primi contatti con il movimento resistenziale attivo nella zona dell’ascolano, entrando inizialmente nel «Gruppo volante 201» guidato da Emanuele Lena «Acciaio», quindi passando definitivamente tra le fila del battaglione Buscalferri della Brigata Garibaldi Spartaco che, al comando dell’ex tenente di fanteria Antonio Claudi «Totò», operava soprattutto nei dintorni di Serrapetrona e nella valle del Chienti, potendo contare sull’appoggio della popolazione locale che forniva al gruppo vettovaglie e zone sicure per non essere individuati dai rastrellamenti nazifascisti.

Dopo essersi distinto a più riprese per una certa audacia nelle sue azioni, nella notte del 12 giugno del 1944 D. venne designato, insieme a circa una ventina di compagni, per una missione volta a minare il ponte sito in località Colleluce di San Severino, per rallentare la ritirata tedesca in vista del prossimo passaggio del fronte alleato. Durante queste operazioni, coloro che sorvegliavano la strada e il lavoro dei sabotatori fecero improvvisamente fuoco su una camionetta che si stava dirigendo verso di loro, convinti che fosse manovrata da soldati tedeschi ma che, scoprirono solo a sparatoria finita, trasportava altri partigiani del loro battaglione. A causa di questa tragica fatalità, si rese necessario trasportare nel vicino ospedale di Cesolo l’unico sopravvissuto dell’automezzo in quanto, gravemente ferito, stava anche lui perdendo la vita. Il comandante Claudi designò quattro uomini, tra cui D., per questo compito, che venne svolto nel più breve tempo possibile. Al ritorno, mentre il gruppetto di partigiani stava per riprendere la strada verso Serrapetrona, il loro automezzo si fermò perché privo di benzina, costringendoli a muoversi a piedi verso San Severino per procurarsi il carburante. Arrivati all’altezza della stazione ferroviaria, i quattro furono sorpresi da militi tedeschi in perlustrazione e, dopo un effimero tentativo di fuga reso impossibile dall’oscurità e dalle recinzioni che delimitavano la zona, furono fucilati sul posto perché riconosciuti membri della Resistenza locale.

Fonti e bibliografia

  • Acs, Fondo Ricompart, Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, fasc. 332 “Albo, Damiani”.
  • Archivio dell’istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Macerata, Fondo Anpi di San Severino, Documenti sulla Resistenza a San Severino 1943-1993, b. 1.
  • Raoul Paciaroni, Una lunga scia di sangue. La guerra e le sue vittime nel Sanseverinate (1943-1944), Hexagon Group, San Severino Marche (MC) 2014.
  • Raoul Paciaroni, Lorenzo Paciaroni, Una notte di guerra. I tragici eventi del 12 giugno 1944 a Sanseverino, Uteam, San Severino Marche (MC) 2019.

Hanno fatto parte di Gioventù italiana di Azione cattolica anche:

ISACEM – Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI
Via Aurelia, 481 – 00165 Roma. Tel. 06.66 27 925 – 06.66 132 443 – info@isacem.it

Metodi di Ricerca

L’opzione Cerca permette di interrogare l’intera banca dati attraverso una parola chiave a scelta libera che verrà ricercata all’interno di tutte le schede presenti. 

Se il termine inserito è presente in alcune schede biografiche, si verrà ricondotti a una specifica pagina di ricerca che proporrà solo i resistenti che contengono all’interno della loro biografia la parola ricercata. A questo punto, sarà anche possibile selezionare ulteriori filtri proposti dall’interfaccia interattiva.

Per cominciare una nuova ricerca, tornare su Consulta la banca dati.