Gino Lugli nacque a Novi, in provincia di Modena, il 18 luglio del 1927 da Fedele e Luigia Morselli. Trascorsa la giovinezza nella città natale, ben presto dovette trasferirsi insieme alla famiglia a Piacenza dove, nel corso del tempo, ebbe modo di attendere agli studi elementari e medi e di iscriversi al circolo Giac «San Vincenzo de’ Paoli» attivo nei locali della parrocchia di San Lazzaro e San Vincenzo de’ Paoli.
Nel corso del settembre del 1943 L., allora sedicenne e ancora studente, fu raggiunto dalla notizia della firma dell’armistizio di Cassibile. Il giovane, pur potendo vantare una posizione di relativa tranquillità visto che i bandi emanati dalla Rsi non arrivarono mai a comprendere i nati nel 1927, si mostrò ben presto desideroso di dare il proprio contributo al movimento resistenziale e di unirsi alle formazioni partigiane che cominciavano a costituirsi nel piacentino per avversare l’occupazione nazifascista. La possibilità gli si presentò solo nel luglio del 1944 quando ebbe modo di raggiungere la brigata Stella Rossa, una formazione costituita principalmente da elementi molto giovani reclutati localmente e comandata da Mario Musolesi detto «Lupo».
Nel settembre del 1944 la banda partigiana organizzò e condusse una serie di atti di sabotaggio e di scontri con le forze nazifasciste allo scopo di recuperare armi e munizioni e riuscire ad equipaggiare le nuove reclute che andavano ingrossando le fila della formazione. Il 18 settembre, durante uno di questi combattimenti, L. trovò la morte presso Bettolina, in provincia di Piacenza, dopo essere stato colpito da una raffica di mitra nemico.