Moretti Franco

Nome: Franco
Cognome: Moretti
Nome di battaglia: Il Romano
Luogo di nascita: Roma
Luogo di morte: Propata
Provincia/Stato morte: Genova
Data di morte: 26/10/1944
Ramo di Azione cattolica:

Sommario

Note biografiche

Franco Moretti nacque a Roma, ultimo di tre fratelli, da una famiglia di modeste condizioni economiche. Dopo aver atteso agli studi elementari e medi, si iscrisse alle scuole superiori e, in questo periodo, decise di entrare nel circolo Giac «Guido Negri» attivo nella parrocchia di Santa Lucia della capitale. Nel corso del tempo, visto il costante impegno e la dedizione espressi nelle attività associative, venne designato nel ruolo di delegato Aspiranti. Terminato il percorso scolastico e ottenuto il diploma da ragioniere, decise di spostarsi a Lumezzane, in provincia di Brescia, per lavorare presso un opificio locale.

Nel 1942 venne richiamato sotto le armi per assolvere gli obblighi di leva. La notizia della ratifica dell’armistizio di Cassibile, ufficializzata dal proclama letto dal maresciallo Pietro Badoglio al microfono dell’Eiar, lasciò privi di riferimenti i militari italiani che, vista l’ambiguità degli ordini ricevuti, davanti all’occupazione dell’ex alleato germanico non seppero come comportarsi. Fu così che alcuni giorni dopo l’intero reparto di M., senza opporre alcuna resistenza, venne fermato dai militi della Wehrmacht e i soldati furono deportati nel campo di addestramento militare di Münsingen.

Il passaggio in questo campo venne descritto nell’immediato dopoguerra da una lettera che i suoi compagni di prigionia Paolo Lagostena e Fulvio Scovero vollero inviare alla madre del giovane per raccontarne la morte: «Conoscemmo Franco nel campo di Münsingen (Stoccarda) ove egli faceva parte della Divisione Alpina Monte Rosa nella quale era stato incorporato a viva forza, come i sottoscritti, dalle leggi brutali nazifasciste». Alla nascita della Repubblica sociale italiana, infatti, il nuovo governo fascista si attivò per riorganizzare un esercito in grado di combattere a fianco dei tedeschi e, per ricomporre le fila delle forze armate, fece affidamento su ufficiali e militari che dopo l’8 settembre erano stati internati nei campi nazisti.

Dopo un periodo di formazione, dunque, il 23 luglio del 1944 M. rientrò in Italia con il suo reparto, che si attestò nella città di Genova. Colta l’occasione per far rientro in patria, dopo breve tempo decise di abbandonare il posto e, dichiarato disertore dall’esercito repubblichino, rifugiarsi momentaneamente presso Langasco, paese della Val Polcevera sull’Appennino ligure, dove trovò riparo presso la famiglia di un amico. Individuato dal pernicioso apparato di controllo fascista, per non mettere in pericolo le persone che lo avevano accolto decise di lasciare il paese e prendere contatti con il movimento resistenziale che operava nella zona. Salito in montagna, nel settembre del 1944 divenne partigiano con il nome di battaglia de «Il Romano» e prese posto tra le fila della Brigata Jori della Divisione Garibaldi «Cichero», guidata da Stefano Malatesta detto «Croce» e attiva soprattutto nel territorio dell’Antola e dell’Alta Val Trebbia.

Il 26 ottobre, mentre con un altro partigiano si trovava in missione di perlustrazione nelle vicinanze di Propata, piccolo paese in provincia di Genova, venne raggiunto da una pattuglia tedesca. Per permettere al suo compagno di svincolarsi per raggiungere il comando della Brigata e chiedere supporto, decise di ingaggiare da solo uno scontro a fuoco con il nemico per tenere occupati i militi nazisti e non permettergli di avanzare. Dopo aver terminato le munizioni, però, venne facilmente individuato e raggiunto da una scarica di mitra che lo lasciò esanime a terra. Qualche ora dopo il suo corpo senza vita venne recuperato e seppellito in gran segreto nel cimitero di Stagliano, a Genova.

Fonti e bibliografia

  • Isacem, Giac, b. 774, fasc. Montagnani-Mutti.
  • C., Gioventù eroica. Franco Moretti, in «Gioventù», 23 (1945), n. 21, p. 2.
  • Pinuccio, Glorie nostre, in «L’Aspirante», 23 (1945), 10, p. 2.

Hanno fatto parte di Gioventù italiana di Azione cattolica anche:

ISACEM – Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI
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