Ugo Paolasso nacque a Pinasca, in provincia di Torino, il 15 giugno del 1924 da Luigi e Maria Bernard. Cresciuto in una famiglia di modeste condizioni economiche, fin da giovanissimo si avvicinò agli ambienti dell’associazionismo cattolico e, ben presto, decise di iscriversi al circolo Giac «Pier Giorgio Frassati» del suo paese natale, del quale era socio anche Rocco Galliano, che per un breve periodo condivise con P. l’esperienza partigiana. Terminati gli studi, desideroso di contribuire alle finanze familiari, venne assunto come operaio alla Riv, azienda metalmeccanica con sede a Villar Perosa.
Nell’estate del 1943, allora diciannovenne, venne richiamato sotto le armi per assolvere gli obblighi di leva e, dopo un breve periodo di formazione, fu assegnato al distretto militare di Pinerolo. Nelle giornate che seguirono l’annuncio ufficiale della ratifica dell’armistizio di Cassibile, P. dovette constatare la confusione creatasi tra i reparti italiani dovuta alla mancanza di direttive chiare da parte dei comandi militari circa il rapporto da tenere con l’ex alleato nazista. Determinato a non servire tra le fila della Wehrmacht e temendo di essere catturato per essere deportato nei campi in Germania, il giovane si diede alla macchia e prese contatti con i responsabili del movimento resistenziale che andava organizzandosi nel torinese. Si unì inizialmente al piccolo gruppo armato operante nel territorio di Gialetto che era sotto il comando di Galliano, quindi passò tra le fila della 1ª divisione autonoma Val Chisone che operava principalmente nell’omonima valle e nella zona pedemontana.
Il 21 luglio del 1944, mentre si trovava insieme a dei compagni in località Castel del Bosco per sorvegliare il tratto di strada che da Pinerolo portava a Roreto Chisone, P. venne raggiunto da una pattuglia di militi della Rsi in opera di rastrellamento. Durante il breve scontro a fuoco che si accese tra la banda di partigiani e i repubblichini, il giovane venne raggiunto da un colpo di mitraglia che lo lasciò esanime a terra.