Peramezza Nicola

Nicola Peramezza
Immagine: Anpi Tolentino
Nome: Nicola
Cognome: Peramezza
Luogo di nascita: Tolentino
Provincia/stato: Macerata
Data di nascita: 10/09/1922
Luogo di morte: Vestignano di Caldarola
Provincia/Stato morte: Macerata
Data di morte: 22/03/1944
Ramo di Azione cattolica:

Sommario

Note biografiche

Nicola Peramezza nacque a Tolentino, in provincia di Macerata, il 10 settembre del 1922. Dopo aver atteso agli studi elementari e medi presso il paese natale, fu costretto a interrompere il percorso scolastico per trovare un impiego che gli permettesse di dare un contributo alle modeste finanze familiari che si basavano sul lavoro del padre Nicola, che era uno degli incaricati comunali addetti alla riscossione delle imposte. Fin da giovanissimo fu iscritto e prese parte alle attività del circolo Giac «San Francesco» attivo presso la basilica di San Nicola e, nella trafila che lo vide prima aspirante e poi socio effettivo, conobbe diversi compagni che condivisero con lui l’esperienza resistenziale come Audio Carassai, Luigi Ciarapica, Ennio Proietti e i coetanei Nunzio Cimarelli e Umberto Lucentini.

Nel 1942 fu richiamato sotto le armi per assolvere agli obblighi di leva. Dopo l’8 settembre decise di lasciare il proprio reparto per non dover essere costretto a servire sotto la Wehrmacht o vedersi deportato in Germania e, fatto ritorno a casa, per alcuni mesi decise di rimanere presso l’abitazione familiare rifiutandosi di presentarsi ai comandi militari della nuova Repubblica sociale italiana guidata da Mussolini. Dopo aver intessuto i primi contatti con il movimento resistenziale costituitosi nel maceratese, solo dopo i bandi di leva emanati dal generale Graziani si decise a compiere il passo decisivo e a entrare, il 15 gennaio del 1944, nel battaglione Nicolò della brigata Garibaldi Spartaco che, al comando di Achille Barilatti, operava principalmente nel territorio del comune di Montalto di Cessapalombo, potendo contare sul supporto della popolazione locale. Si trattava di una banda formata da giovani nati e cresciuti nella zona, tra i quali spiccava una folta pattuglia di soci della Giac di Tolentino, spinti dal desiderio di non servire il nuovo governo fascista. La formazione, pur potendo contare su un numero non esiguo di effettivi, fu per lungo tempo limitata nelle sue attività dalla endemica penuria di armi e munizioni che, col tempo, indusse i comandanti a dedicarsi maggiormente nelle opere di sabotaggio delle linee nemiche e di propaganda clandestina contro l’occupazione nazifascista.

Il suo impegno nel movimento di liberazione nazionale, però, non durò a lungo visto che il 22 marzo successivo, durante una vastissima operazione di rastrellamento condotta dal 1° battaglione M Camicie nere «IX Settembre» volta a liberare le province meridionali delle Marche dalle residue sacche di Resistenza attive e a piegare la collaborazione delle popolazioni locali ai partigiani, P. venne riconosciuto mentre si trovava nella località di Vestignano di Caldarola, catturato mentre tentava di darsi alla fuga buttandosi in un dirupo e immediatamente fucilato sul posto. Stessa sorte toccò in quella giornata ad altri trentuno partigiani e a due civili in quello che nel dopoguerra divenne tristemente noto come l’«eccidio di Montalto».

Fonti e bibliografia

  • Acs, Fondo Ricompart, Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, prat. n. 322.
  • Isacem, Giac, b. 793, fasc. Soccorso della Gioventù, sfasc. Marche.
  • Nello Salvatori, La tragedia di Montalto, simbolo di libertà e di giustizia nel racconto del superstite Nello Salvatori. 22 marzo 1944, Associazione giovanile Excelsior San Francesco, Tolentino (Mc) 1945.

Hanno fatto parte di Gioventù italiana di Azione cattolica anche:

ISACEM – Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI
Via Aurelia, 481 – 00165 Roma. Tel. 06.66 27 925 – 06.66 132 443 – info@isacem.it

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