Giuseppe Marsilio nacque a Sant’Eusanio del Sangro, piccolo comune in provincia di Chieti, nel 1928. Trascorsa la giovinezza nel paese natale, ben presto la famiglia dovette trasferirsi a Lanciano dove M., nel corso del tempo, ebbe modo di attendere agli studi elementari e medi. A seguito del trasferimento, inoltre, il giovane volle inserirsi tra le fila del circolo Giac San Luigi Gonzaga, presso il seminario arcivescovile della cittadina abruzzese, in qualità di aspirante. Distintosi per serietà e dedizione nelle attività dell’associazione, il giovane fu nominato vicedelegato aspiranti.
Iscrittosi al primo anno di liceo a Lanciano, M. dovette assistere all’occupazione tedesca della città successiva alla notizia della ratifica dell’armistizio di Cassibile. Il 12 settembre, infatti, alcuni reparti della Wehrmacht entrarono nella città e si diedero alla razzia di prodotti alimentari e al saccheggio all’interno dei più grandi stabilimenti industriali e commerciali. A questo, inoltre, aggiunsero una serie di requisizioni arbitrarie che per più di un mese posero la popolazione in uno stato di gravissima prostrazione economica e di crescente esasperazione. Fu proprio a causa di queste azioni, infatti, che cominciarono a formarsi le prime bande clandestine che, oltre a noti personaggi antifascisti della zona, raggruppavano anche coloro che volevano tentare di limitare il più possibile le scorribande tedesche attraverso operazioni di guerriglia e sabotaggio.
In questo contesto M., dopo essersi avvicinato al movimento resistenziale che cercava di opporsi all’occupante, fu nel novero dei cosiddetti «martiri ottobrini di Lanciano» che, nel corso delle giornate del 5 e 6 ottobre 1943, caddero nel tentativo di liberare la città dalle truppe nemiche. La rivolta antinazista divampò la sera del 5 ottobre a causa dell’arresto del capo partigiano Trentino La Barba e si protrasse, senza soluzione di continuità, per tutta la giornata del 6 ottobre 1943 in successivi scontri tra resistenti lancianesi e soldati tedeschi. La situazione venne risolta dall’arrivo dei rinforzi germanici che, assicurando un’enorme disparità numerica, posero fine al combattimento e diedero avvio a un lungo strascico di violenze e rappresaglie sulla popolazione civile.
Il 6 ottobre del 1954, in memoria della sua partecipazione alla rivolta della città di Lanciano, per M. venne decretata la medaglia di bronzo al valor militare.