Angelo Bolici nacque a Pienza, in provincia di Siena, il 17 giugno del 1925 da Assuero e Imola Landi. Cresciuto in una famiglia di modeste condizioni economiche e in un ambiente dalle radicate tradizioni religiose, fin da giovanissimo fece parte del circolo Giac «San Francesco» del paese natale, dove peraltro ebbe modo di condividere le attività con Enzo Mangiavacchi, presidente parrocchiale dal 1941 e protagonista della Resistenza nella zona di Siena. Visto il costante impegno e la dedizione verso le attività associative, nel corso del tempo gli vennero assegnate sempre maggiori responsabilità fino a essere nominato delegato Lavoratori.
Dopo aver atteso agli studi elementari e medi presso la città natale, B. decise di abbandonare il percorso scolastico per trovare un lavoro che gli permettesse di contribuire alle modeste finanze familiari e venne assunto come muratore in un’azienda locale. Desideroso di riprendere gli studi, dopo alcuni anni volle frequentare le scuole per corrispondenza e riuscì a ottenere il diploma di capomastro.
Era stato da poco richiamato per assolvere agli obblighi di leva quando, mentre attendeva al periodo di formazione militare, venne raggiunto dalla notizia della caduta del regime fascista e, successivamente, da quella della ratifica dell’armistizio di Cassibile. Tornato per un breve periodo presso la sua abitazione, nel novembre del 1943 volle prendere posto tra le fila della Resistenza che andava organizzandosi nella zona di Pienza e raggiunse le fila del 4° raggruppamento partigiano Monte Amiata, ai comandi di Adalberto Croci, che operava principalmente nelle province di Siena, Grosseto e Pisa. Durante le grandi operazioni che portarono alla definitiva liberazione di gran parte della Toscana nel corso dell’estate del 1944, il 5 luglio cadde vittima di uno scoppio di mina presso il ponte della Tresa, in località Monticchiello, piccolo borgo medievale in provincia di Siena, mentre era intento a condurre alcune attività di sabotaggio per rallentare la ritirata dei nazifascisti verso nord.