Migliarini Luigi

Nome: Luigi
Cognome: Migliarini
Nome di battaglia: Vento
Luogo di nascita: Rimini
Data di nascita: 04/03/1923
Luogo di morte: Fortunago
Provincia/Stato morte: Pavia
Data di morte: 12/03/1945
Ramo di Azione cattolica:

Sommario

Note biografiche

Luigi Migliarini nacque a Rimini il 4 marzo del 1923 da una famiglia di modeste condizioni economiche. Quando era ancora molto piccolo i genitori decisero di trasferirsi a Roma al seguito del padre che proprio nella capitale aveva trovato una nuova occupazione che gli permetteva di provvedere con maggiore tranquillità al sostentamento del nucleo familiare. Fin da giovanissimo, quindi, M. fu membro del circolo Giac «Mater Dolorosa» attivo presso la parrocchia di Santa Maria in Via, nel rione Trevi. Dopo aver atteso agli studi elementari e medi, frequentò per alcuni anni le scuole superiori ma, anche per aiutare economicamente i genitori, durante la guerra decise di lasciare il percorso scolastico per accettare un posto come impiegato.

Richiamato sotto le armi durante l’estate del 1943 per assolvere agli obblighi di leva, venne inviato alla scuola di fanteria presso Pavia per il periodo di formazione militare. Fu proprio in questa destinazione che ricevette la notizia della caduta del regime fascista e, successivamente, quella della ratifica dell’armistizio di Cassibile, che poneva ufficialmente fine alle ostilità con le forze angloamericane già presenti nel territorio della penisola, ma lasciava aperto il nodo circa l’atteggiamento da tenere di fronte all’ex alleato germanico. Il giovane lasciò il proprio reparto insieme a molti dei commilitoni ma, dopo alcune settimane, venne nuovamente richiamato dai bandi di reclutamento emessi dal generale Graziani al fine di infoltire le fila del nuovo esercito della Repubblica sociale italiana. Deciso a non servire la causa del nuovo governo di Mussolini, M. preferì darsi alla macchia e raggiungere le formazioni della Resistenza attive nella zona dell’Oltrepò Pavese. Assunto il nome di battaglia di «Vento», si unì alla brigata Casotti della divisione garibaldina Antonio Gramsci e, dopo essersi distinto in diverse occasioni per la sua audacia in combattimento, venne nominato comandante del distaccamento Bixio.

Nel marzo del 1945 le forze nazifasciste coordinarono una massiccia e vastissima operazione di rastrellamento nella zona collinare della Costa Pelata, ampio territorio in provincia di Pavia, nella quale i partigiani avevano ottenuto alcuni fondamentali successi anche grazie alla disponibilità della popolazione locale.  Gli scontri si susseguirono per diverse settimane e vennero caratterizzati da brevi ma frequenti battaglie ingaggiate dalle formazioni della Resistenza allo scopo di non retrocedere rispetto alle postazioni già conquistate nel corso del tempo e, al contempo, dalla esplicita volontà degli occupanti di scardinare definitivamente il sistema difensivo partigiano imperniato sul comando fissato a Zavattarello. La formazione di M., in particolare, si era attestata nel piccolo comune di Fortunago, dove aveva ottenuto piena collaborazione dalle poche famiglie che erano rimaste in paese. In questo luogo, il 12 marzo il distaccamento Bixio venne a contatto con una colonna nemica in marcia verso Costa Cavalieri e dalla sparatoria che ne conseguì il giovane fu colpito a morte da una raffica di mitraglia di un milite della Gnr.

Fonti e bibliografia

  • Isacem, Giac, b. 774, fasc. Meoni-Monica.

Hanno fatto parte di Gioventù italiana di Azione cattolica anche:

ISACEM – Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI
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