Martina Michele

Michele Martina
Immagine: Wikipedia
Nome: Michele
Cognome: Martina
Luogo di nascita: San Pietro di Gorizia
Provincia/stato: Gorizia
Data di nascita: 09/10/1926
Luogo di morte: Gorizia
Data di morte: 22/01/2014
Ramo di Azione cattolica:
Partito politico:

Sommario

Note biografiche

Michele Martina, figlio di Giuseppe e Vittoria Vidmar (padre pugliese e madre del Carso sloveno), nacque il 9 ottobre 1926 a San Pietro-Šempeter (allora frazione di Gorizia, oggi in Slovenia).

Fin dagli anni Trenta fu iscritto alla Giac della parrocchia di S. Ignazio di Gorizia, animata da don Stefano Gimona, un’associazione che raccoglieva numerosissimi giovani di una delle più vecchie e popolari zone di Gorizia.

Nell’Azione cattolica avveniva la formazione religiosa di centinaia di giovani e si gettavano le basi anche di una formazione civile e sociale. Importante e fondamentale fu l’incontro con altre persone dell’Azione cattolica durante un convegno a Possagno del Grappa nell’aprile 1944.

Nell’estate del 1944, durante l’occupazione tedesca del territorio goriziano, M. non rispose al bando di chiamata alla leva, non tanto per scelta ideologica, ma perché sensibile ai suggerimenti avuti dall’arcivescovo, mons. Carlo Margotti, di cui godeva la vicinanza. Venne preso nel settembre 1944 e inquadrato in un reparto tedesco.

In questo periodo avvenne l’incontro con Celio Tonsig, organizzatore ed esponente del movimento politico clandestino e della Resistenza udinese, e, attraverso lui, M. entrò in contatto con i maggiori esponenti del Cln e della brigata Osoppo, collaborando per quanto richiesto.

La formazione acquisita nell’Ac, con gli incontri clandestini e semiclandestini nella sacrestia di S. Ignazio, l’esperienza vissuta nel contesto drammatico del periodo della Resistenza e l’incontro con persone ed ideali che concretamente l’aprivano al mondo nuovo che nasceva sulle ceneri del passato furono alla base della sua adesione alla Democrazia cristiana, di cui fu un importante esponente.

Fu vicesegretario provinciale della Dc dal 1954 e poi fu eletto alla Camera dei deputati nella III legislatura (dal 1958 al 1963). Successivamente fu sindaco di Gorizia per due mandati (dal 1965 al 1972), per poi venire eletto al Senato della Repubblica nella VI legislatura, subentrando a Guglielmo Pelizzo, che era deceduto.

Concluso il suo mandato al Senato, negli anni Ottanta (1982-‘84) ricoprì l’incarico di presidente dell’Unità sanitaria locale n. 2 “Goriziana”, creata dalla riforma sanitaria.

Da parlamentare si occupò delle infrastrutture dell’Isontino e della città di Gorizia, in particolare perseguendo l’obiettivo di romperne l’isolamento e di superare i soffocanti limiti imposti dai confini internazionali. Da sindaco, si spese per la distensione e allacciò buoni rapporti con la vicina Nova Gorica e la Slovenia, allora parte integrante della Repubblica socialista federale di Jugoslavia, instaurando un fattivo rapporto di collaborazione e di comprensione specialmente con il suo omologo d’oltre confine Jožko Štrukelj, tanto che la loro esperienza fu oggetto di un intervento che M. ebbe l’onore di tenere nel 1967 a Berlino, all’Assemblea dei delegati degli Stati generali d’Europa, su invito dell’allora vicecancelliere tedesco Willy Brandt.

Il suo impegno in campo culturale lo vide nel 1958 tra i promotori del Centro di studi politici economici e sociali “Sen. Antonio Rizzatti”, editore della rivista «Iniziativa isontina». Nel 1966 fu tra i fondatori dell’Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei (Icm) di cui fu il presidente per trent’anni e che divenne da subito uno dei principali strumenti per il superamento dei confini, attraverso occasioni di avvicinamento tra i rappresentanti della cultura degli Stati dell’Europa centrale.

Nel 1968 fu tra i fondatori e primo presidente dell’Istituto di sociologia internazionale (Isig); fu anche tra i più attivi sostenitori dell’insediamento di un polo universitario a Gorizia, guidò il Consorzio per la promozione e lo sviluppo degli insegnamenti universitari (ora Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia).

Fu insignito del premio San Rocco nel 1999 e del premio dei Santi Ilario e Taziano Città di Gorizia nel 2004, per avere dedicato tante energie e speranze al superamento dei “muri” intellettuali e culturali fra i popoli e per aver portato a Gorizia lo spirito della solidarietà europea.

Morì a Gorizia il 22 gennaio 2014.

Fonti e bibliografia

  • Renzo Boscarol, Il recupero della “Gorizianità”. L’impegno a proseguire l’opera del senatore Martina, in «Voce isontina», 8 febbraio 2014.
  • Michele Martina, Testimonianza, in I cattolici isontini del XX se­colo, vol. III, Il Goriziano fra guerra, resistenza e ripresa demo­cratica (1940-1947),  Istituto di storia sociale e re­ligiosa, Gorizia 1987, pp. 427-435.
  • Nicolò Fornasir, L’esperienza dei sindaci Martina e Štrukelj, Icm, 20 dicembre 2020.

Hanno fatto parte di Gioventù italiana di Azione cattolica anche:

ISACEM – Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI
Via Aurelia, 481 – 00165 Roma. Tel. 06.66 27 925 – 06.66 132 443 – info@isacem.it

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